Carissimi,
stiamo vivendo un tempo di tenebre, di dolore, di tempesta: una delle ore più buie nella nostra storia.

Ci sentiamo deboli, vulnerabili e questo riempie l’anima di molti di ansia, di paura, di angoscia, amplificate dalla dolorosa sensazione di poter essere colpiti in qualunque momento e nei modi più impensati, noi e le persone che amiamo.

Certamente tutti ci stiamo impegnando a rispettare le indicazioni degli esperti, ma ciò nonostante, ogni giorno sentiamo bollettini di guerra, vediamo metropoli deserte, veniamo a conoscenza di qualche amico, parente, conoscente ricoverato o defunto e la pandemia continua a crescere esponenzialmente nei numeri che ci vengono comunicati (necessariamente per difetto visto i tanti casi non riportati nei numeri ufficiali e che risulta sempre più impossibile fare il test a chiunque lo necessiti).

Vorremmo poter credere davvero che tutto andrà bene, ma sappiamo purtroppo che non è così, anche perché questa pandemia non è l’unico problema terribile che il mondo intero si trova ad affrontare.

Ci illudevamo di restare sani in un mondo malato, come ci ha ricordato Papa Francesco, ma questo non è possibile! Abbiamo colpito, deturpato, avvelenato il nostro pianeta e di riflesso abbiamo avvelenato tutti noi, i nostri figli, i nostri genitori, i nonni. Sono troppi i tumori, le nuove malattie autoimmuni terribili (vedi la SLA, la sclerosi multipla, le troppe sindromi e i morbi) che continuano a colpire milioni di persone costrette a calvari lunghi e dolorosissimi. Non abbiamo rispettato la nostra casa comune, troppo accecati dalla superbia, dalla brama di guadagno, di potere, di interessi economici.

E ora la nostra terra ci presenta il conto, incendi nei polmoni verdi della nostra casa comune, malattie di ogni tipo, pandemie alle quali quasi certamente seguiranno crisi economiche, disordini, carestie, guerre civili. Per non parlare della fame, della miseria, delle tante dipendenze, degli abusi, delle violenze che colpiscono con sempre più forza intere generazioni. Fitte tenebre avvolgono le nazioni e i fragili equilibri nel mondo si giocano su tante polveriere pronte ad esplodere.

Stiamo raccogliendo quanto abbiamo seminato e certamente non abbiamo seminato molto bene!

Dinanzi ad un’emergenza così globale abbiamo due possibili strade da percorrere:

trincerarci nel guscio del nostro egoismo guardando a tutti come potenziali nemici da cui difenderci, oppure renderci conto della gravità della guerra mondiale che stiamo affrontando (che a differenza delle due precedenti, non risparmia nessun civile) e comprendere che la potremo vincere solo se la combatteremo insieme.

No, non andrà tutto bene! Sarebbe molto bello poterci credere davvero, ma in fondo al cuore tutti sappiamo che non sarà così.

Sono convinta però che più saremo uniti, più potremo trovare le giuste risorse e risposte per farcela a uscire da questa guerra mondiale globale che non risparmierà nessun paese.

Se vogliamo vedere una luce in fondo al tunnel, dobbiamo unire tutte le nostre forze e smetterla di farci guerra l’un l’altro. La terra è la nostra casa comune e solo insieme possiamo difenderla. La pandemia e la conseguente crisi economica, che senza dubbio sarà altrettanto drammatica, sono nemici forti che potremo vincere solo se collaboriamo e individuiamo strategie comuni, mettendo almeno una volta al centro il bene di tutti e lasciando da parte gli interessi personali, politici, le ‘campagne elettorali’, assolutamente fuori luogo in questa ora così grave.

Come ha sottolineato Papa Francesco, in questa terribile tempesta siamo tutti sulla stessa barca e solo se remiamo insieme potremo evitare di affondare.

Ma non è sufficiente remare insieme, dobbiamo guarire dai nostri deliri di onnipotenza, guardare in faccia alla nostra estrema fragilità, vulnerabilità e riconoscere che non solo abbiamo bisogno gli uni degli altri ma abbiamo bisogno di volgere il nostro sguardo al Signore della Creazione, levare la nostra preghiera incessante a Dio che, anche se a volte sembra essersi addormentato sulla barca che sta per affondare, è lì con noi e Lui tutto può! Infatti, comanda alla tempesta e subito viene sedata.

È questo il tempo della solidarietà, della fratellanza, della comunione, della cooperazione, dell’umiltà e della preghiera. Siamo tutti interpellati in prima persona per rispondere, ciascuno per quanto può, a questa emergenza globale.

Per chi ha il dono della fede dobbiamo continuare a credere nella potenza della preghiera che non solo ci permette di custodire la pace quando l’angoscia e l’ansia sembrano imprigionare l’anima, ma concorre a fare sì che Colui che tutto può renda possibile ciò che a noi pare impossibile e ci da la certezza che la morte, per quanto drammatica sia, non ha l’ultima parola perché è stata sconfitta da Colui che è l’Amore.

La morte comunque, al di là delle pandemie, prima o poi ci attende tutti, ma la fede ci dà la certezza che non è la fine, ma l’inizio di una nuova meravigliosa Vita, molto più piena e gloriosa che ci attende per l’eternità.

La preghiera può fermare anche le guerre, le carestie, le pandemie, le catastrofi naturali… ma soprattutto ci dà la forza di affrontare le prove più terribili con la certezza che, anche se non andrà tutto bene, “tutto concorre al Bene per coloro che amano Dio”(Rm 8,28). Ad ogni Getsemani, ad ogni Calvario che siamo chiamati a vivere, seguirà una nuova Pasqua di Resurrezione per ciascuno di noi e per il mondo intero

Allora in questa settimana santa proviamo davvero ad immergerci nella contemplazione della passione di dolore-amore dell’uomo dei dolori che ben conosce il patire e che ci ha amato fino al punto di offrire la Sua vita per noi perché noi potessimo avere la vita eterna. Sì, guardiamo a Lui, che ha preso su di sé ogni nostro dolore e lo ha trasfigurato con il Suo Amore.

Ha vissuto la più drammatica delle notti per donarci la Sua Luce. Ha sudato sangue in preda all’angoscia per farci dono della Sua Pace. Si è sentito tradito per farci conoscere la fedeltà del Suo amore. Si è sentito abbandonato dal mondo e da Dio per farci sapere che Lui è l’Emmanuele, il Dio con noi che non ci abbandona mai. Ha gridato con noi “Perché”, affinché potessimo trovare in Lui la risposta. Uniamoci alla preghiera di Gesù chiedendo al nostro Padre che è nei cieli e che tutto può di allontanare quanto prima questo calice; ripetiamo quel “nelle tue mani Padre affido il mio spirito” che Gesù ha saputo ripetere nella più terribile delle notti, proprio dopo avere gridato: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”.

Sì, Gesù ha fatto Suo il grido di ciascuno di noi, ma ha continuato a credere anche quando non sentiva più l’Amore del Padre ed è avvenuto il miracolo dei miracoli: l’Amore ha sconfitto la morte, che è diventata un passaggio, e ci ha dischiuso gli orizzonti dell’eternità, della gioia gloriosa che ci attende in Paradiso.

Si, Gesù ancora una volta ci ripete non abbiate paura! Non temete! Io ho vinto il mondo! “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

E allora preghiamo uniti nella fede che, anche dopo questa drammatica notte per il mondo intero, ci attende la Gioia gloriosa della Pasqua di Resurrezione!

In comunione di preghiera e

CHE LA PACE DI CRISTO RISORTO POSSA RISPLENDERE NEI VOSTRI CUORI.

BUONA PASQUA DI RESURREZIONE A TUTTI!

Chiara Amirante